L’idea di Jamie Dimon candidato presidenziale è diventato una specie di meme nel mondo finanziario. Il CEO di JPMorgan Chase ha dichiarato che non si candiderà. Tuttavia, alcuni esperti finanziari come il gestore di hedge fund Bill Ackman stanno ancora cercando di convincerlo, affascinati dall’idea di vedere uno dei loro alla Casa Bianca. La recente debole performance di Joe Biden durante i dibattiti ha ravvivato questa fantasia.
Per Wall Street, la prossima corsa alla Casa Bianca, attualmente contrapposta tra Biden e l’ex presidente Donald Trump, offre un menù decisamente poco invitante. Le elezioni di novembre presenteranno agli elettori la scelta tra due possibili amministrazioni, nessuna delle quali assomiglia al centrismo moderato e favorevole alle imprese sotto cui il settore finanziario tende a prosperare. È una scelta scomoda.
Finora, Il denaro di Wall Street pende a destra. I settori finanziario, assicurativo e immobiliare hanno donato 247 milioni di dollari ai candidati repubblicani nell’attuale ciclo politico biennale, rispetto ai 227 milioni di dollari ai democratici, secondo i dati di OpenSecrets. Concentrandosi sulle donazioni ai candidati presidenziali, Trump è il chiaro favorito tra i finanzieri, raccogliendo 115 milioni di dollari contro i 46 milioni di dollari di Biden. Naturalmente, il denaro non è una garanzia di successo elettorale: Wall Street ha fortemente sostenuto gli sfavoriti Mitt Romney nel 2012 e Hillary Clinton nel 2016. […]
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