«La scienza è una soggetto collettivo. Se, come spesso accade, viene dipinta come una questione per geni e solo per maschi, questo è un problema”. Dottore di ricerca in astrofisica teorica, con una passione per la divulgazione scientifica intesa non come hobby, ma come vero e proprio lavoro, Edwige Pezzulli33 anni e ricercatore presso l’Istituto Nazionale di Astrofisicaè convinto che il mondo accademico e della ricerca commettano un grosso errore ogni volta che si chiudono in un linguaggio ermetico e tecnicistico.

“Penso che tutto ciò che si scopre sia un patrimonio collettivo. E quando si parla di scienza, uno dei settori più complessi della conoscenza, lo sforzo deve essere doppio.” Durante Strada per l’estate SIOSche culminerà il 2 luglio, Edwige Pezzulli sarà ospite di una nuova puntata di illimitHER 28 giugno (dalle 18.30), appuntamento incluso nel quadro del nostro format Donne inarrestabili e visibile anche sui canali social di StartupItalia.

Edwige Pezzulli: la storia

Dopo gli studi classici e quelli di fisica e astrofisica durante gli anni universitari, Edvige Pezzulli è diventata una scrittrice per La mia Cultura e presentatore di Superquark Di più su Rai Play. «Nel fumetto Calvino e Hobbes – ci ha raccontato – c’è una bellissima vignetta in cui i due protagonisti confidano un pensiero molto bello: quanto potrebbero andare meglio le cose nel mondo se solo le persone alzassero di più gli occhi al cielo?». Edwige ha incanalato questo amore per lo spazio e la cultura al 100% nell’opera di divulgazione e, in effetti, come membro di un team che studia “astrofisica delle alte energie”, lavora per garantire che tutta questa conoscenza non sia rinchiusa tra quattro mura accademiche, patrimonio di pochissimi.

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Disseminare, una missione

Nonostante i luoghi comuni, L’attività di sensibilizzazione è una professione a tutti gli effetti e non un nobile hobby. «La verità è che ancora oggi è vista come una missione di secondo piano rispetto all’attività di ricerca. L’ho sperimentato in prima persona – ha spiegato – molti considerano la terza missione dell’università (cioè il contatto con la società e il territorio in una logica di apertura e scambio, ndr) come un fastidio”. L’altra barriera che Edvige Pezzulli e molti altri denunciano da tempo che all’ingresso dei cosiddetti materiali STELO (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica). Quante volte abbiamo sentito dire che, ad esempio, Ingegneria è una facoltà più adatta ai ragazzi?

STEM e pregiudizio

«Ecco perché sono tra i fondatori dell’associazione VAPOREdove la A sta per Art. Purtroppo, c’è ancora un pregiudizio di genere sulle materie STEM e questa falsa rappresentazione della scienza influenza le persone, soprattutto i giovani, che si chiudono a certe opportunità”. Con questa associazione, il ricercatore vuole quindi non solo “ridistribuire la conoscenza scientifica”, ma assicurarsi che sia più inclusivoIn un momento storico in cui si parla tanto di spazio, con le imprese di personaggi pubblici come Elon Musk e Jeff Bezos (quest’ultimo parteciperà ad una missione spaziale il 20 luglio), abbiamo chiesto al ricercatore se il nostro futuro come abitanti del pianeta ci porterà davvero oltre i limiti della Terra.

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«Il cielo – ha concluso Pezzulli – è un’esperienza che ci travolge e ci umanizza. Sempre più privati ​​lavoreranno e investiranno nell’esplorazione spaziale. Ma credo che ci siano ostacoli troppo grandi per creare una seconda casa abitabile per gli umani. Lo trovo futuristico. Ma questo non significa che non andremo su nuovi pianeti, per esplorare e continuare ad arricchire la nostra conoscenza.”

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