Un saggio di Stefano Sylos Labini del gruppo Fiscal Money per i lettori di Law in Action
In questo saggio, interamente in inglese, Stefano Sylos Labini spiega ai lettori di Legge in azioneil funzionamento e i risultati delle prime applicazioni della moneta fiscale con un focus sul caso italiano.
Buona lettura!
La moneta fiscale funziona: il caso italiano
Stefano Sylos Labini*
La proposta di Fiscal Money, che consiste in crediti d’imposta trasferibili e liberamente negoziabili sul mercato, è stata pubblicata da Project Syndicate il 19 settembre 2017, a cura di Biagio Bossone, Marco Cattaneo, Massimo Costa e me “Far funzionare la moneta fiscale” ed è stato applicato in modo massiccio nel settore delle costruzioni in Italia a partire dalla seconda metà del 2020.
Crediti d’imposta trasferibili nel settore delle costruzioni
I crediti d’imposta trasferibili emessi per il settore edile sono scaglionati su diversi anni, principalmente 5 o 10 anni. Ciò significa che ogni anno è possibile ridurre le tasse nella misura del 20% o del 10% dell’importo totale ricevuto dallo Stato per finanziare i lavori di ristrutturazione.
Questi crediti d’imposta cedibili possono essere ceduti subito all’impresa che sta eseguendo i lavori di ristrutturazione, quindi il cliente pagherà meno euro perché una parte viene pagata con i crediti d’imposta. Questo è il cosiddetto “sconto in fattura”. Naturalmente il credito d’imposta ha un valore inferiore rispetto al contante in euro, quindi l’impresa di costruzione otterrà un importo maggiore di crediti d’imposta che dipende dal tasso di sconto finanziario. Successivamente l’impresa edile può rivolgersi alla banca per monetizzare il credito d’imposta oppure può vendere il credito d’imposta ad altre imprese che devono pagare le tasse. Potrebbe essere possibile scambiare il credito d’imposta con beni o servizi o con euro. Pertanto i crediti d’imposta possono circolare nell’economia molte volte prima di essere esercitati per compensare le imposte al valore nominale.
Naturalmente l’accettazione è su base volontaria: se voglio essere pagato in euro rifiuterò i crediti d’imposta. Questo è il motivo per cui la moneta fiscale è legale all’interno dell’Eurozona.
L’ammontare dei crediti d’imposta cedibili emessi nel settore delle costruzioni nel periodo 2021/23 ha raggiunto circa 200 miliardi di euro, una quantità notevole ma scaglionata su più anni, consentendo di compensare la riduzione del gettito fiscale prodotta dall’esercizio di crediti d’imposta con maggiori entrate innescate dalla crescita economica.
Tutto il meccanismo funziona sulla libera circolazione dei crediti d’imposta: più saranno scambiati meglio sarà per la crescita economica e le entrate fiscali.
In questo modo lo Stato potrà finanziare l’economia senza prelevare euro e le fasce sociali più povere potranno aumentare il loro potere d’acquisto.
I risultati della prima applicazione della Moneta Fiscale
I risultati, come dimostrato dal Grafici del Financial Timessono stati impressionanti se confrontati con la performance di altri paesi europei (Figura. 1).
Figura. 1 – Investimenti fissi lordi e PIL reale nel periodo luglio 2019 – ottobre 2023. Produzione nel settore delle costruzioni nel periodo dicembre 2019 -2023.
Fonti: LSEG, Eurostat
Per completare il quadro è da sottolineare anche la drastica riduzione del rapporto debito/PIL dal 155% nel 2020 al 137% nel 2023 (Tabella 1).
Tabella 1 – Debito/PIL e deficit PIL nel periodo 2019-2023.
Al contrario, il rapporto Deficit/Pil è rimasto su valori molto elevati (sopra il 7% nel periodo 2020/23)” perché gonfiato artificialmente classificando i crediti d’imposta come dovuti. Secondo il SEC i crediti d’imposta si dividono in due tipologie: quelli passivi laddove lo Stato rimborsa in contanti la parte non compensata e quelli non dovuti ove non sussiste diritto al rimborso (paragrafo 20.167 SEC dichiara: “I crediti d’imposta possono essere , nel senso che l’eventuale importo del credito che eccede il debito fiscale sarà pagato al beneficiario. Alcuni crediti d’imposta, invece, non sono esigibili e sono definiti sprecabili e sono limitati all’entità del debito fiscale. ).
Poiché i crediti d’imposta dovuti aumentano la spesa pubblica, devono essere contabilizzati come un deficit maggiore quando vengono emessi. I crediti inesigibili, invece, devono essere contabilizzati solo al momento dell’esercizio (riducono le entrate fiscali statali al momento dell’utilizzo).
Nuove linee guida Eurostat
Nel marzo 2023 Eurostat ha inventato un nuovo tipo di crediti d’imposta: crediti borderline che non esistono nel regolamento ESA. Questi crediti cedibili, secondo Eurostat, hanno un’alta probabilità di essere pienamente sfruttati e per questo motivo devono essere classificati come passivi e quindi aumentano il deficit quando vengono emessi. È sorprendente perché anche se questi crediti d’imposta circolassero, lo Stato non farà alcuna spesa perché non c’è diritto al rimborso. È questo il caso dei crediti d’imposta sulle costruzioni emessi in Italia.
Crediti d’imposta trasferibili negli Stati Uniti
È interessante sottolineare che ora vengono utilizzati crediti d’imposta trasferibili stati Unitiper finanziare la transizione ecologica.
L’opposizione ai crediti d’imposta trasferibili in Italia
Mario Draghi, quando era premier del Governo italiano nel 2021/22, fece “tutto il necessario” per fermare la circolazione dei crediti d’imposta, creando grossi problemi a chi li aveva ricevuti perché divenne più difficile monetizzare e lo sconto il tasso è salito alle stelle. Le decisioni di Draghi, sostenute dal governo Meloni, hanno ridotto il moltiplicatore dei crediti d’imposta cedibili con effetti negativi sulla crescita economica e sulle entrate fiscali.
Conclusioni
Con i crediti d’imposta trasferibili l’Italia può riconquistare autonomia e flessibilità nella politica economica, creando potere d’acquisto evitando di prendere in prestito denaro sui mercati. La crescita del PIL è l’unico modo per ridurre il rapporto debito/PIL.
*Membro del Fiscal Money Group
Riferimenti
Bossone B., Cattaneo M., Grazzini E., Sylos Labini S. (2015) – “Carte di debito fiscali e certificati di credito d’imposta: il modo migliore per rilanciare la ripresa economica in Italia (e in altri paesi in crisi dell’euro)”
Rapporto Mediobanca (2015) – “Certificati di credito d’imposta (TCC) – La nostra proposta ai policy maker per rilanciare la domanda”
https://silo.tips/download/important-disclosure-for-us-investors (Scarica il pdf)
Bossone B., Cattaneo M. (2016) – ‘Crediti d’imposta per elicotteri’ per accelerare la ripresa economica in Italia (e in altri paesi dell’Eurozona)”
Bossone B., Sylos Labini S. (2016) – “La macroeconomia in Germania: la lezione dimenticata di Hjalmar Schacht”
https://cepr.org/voxeu/columns/macroeconomics-germania-forgotten-lesson-hjalmar-schacht
Bossone B. (2017) – La «moneta fiscale» può essere una strada per l’Italia per rimanere nell’euro e prosperare
https://www.ilsole24ore.com/art/fiscal-money-may-be-road-for-italy-to-stay-euro-and-prosper-AExFWgKB
Bossone B., Cattaneo M., Costa M., Sylos Labini S. (2017) – “Making Fiscal Money Work”
Bossone B., Cattaneo M., Costa M., Sylos Labini S. (2018) – “La moneta fiscale come soluzione agli eurodolori italiani”
https://www.telos-eu.com/it/economia-europea/la-moneta-fiscale-come-soluzione-all-euro-dolore.html
Bossone B., Cattaneo M., Costa M., Sylos Labini S. (2018) – “Una moneta parallela per l’Italia è possibile”
https://www.politico.eu/article/parallel-currency-italy-possible-eurozone/
Bossone B., Cattaneo M., Costa M., Sylos Labini S. (2018) – “La moneta fiscale rimetterebbe in moto l’economia italiana”
https://www.ft.com/content/5e306efa-dc46-11e8-8f50-cbae5495d92b
Bossone B., Cattaneo M., Costa M., Sylos Labini S. (2019) – “Soluzione monetaria fiscale per Roma”
https://www.omfif.org/2019/01/fiscal-money-solution-for-rome/
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